giovedì 29 maggio 2008

Rock anarchy


Ecco un disco sul quale sarebbe bello aprire un dibattito accademico, analizzarlo, vivisezionarlo, studiarlo, discuterne a lungo, litigarci sopra. E' un disco che sicuramente divide, tra chi lo trova geniale e chi pretestuoso. Personalmente, da ascoltatore fin qui perplesso della band, lo trovo affascinante, i My Morning Jacket continuano a non voler decidere che genere fare, ma rispetto al precedente "Z" si fanno più accattivanti.

I riferimenti si sprecano, la band di Jim James tenta di stabilire il record di uno stile diverso per ognuna delle quattordici canzoni del disco, e se fate un ascolto random di Evil urges, magari partendo dalla title track, passando per Higly Suspicious e fininendo con Two halves, capirete che ci vanno abbastanza vicini.

I My Morning Jacket sono artisti sicuramente non banali, che se riescono a restare concentrati e a non divagare troppo, o almeno a farlo con ispirazione, hanno un loro perchè nel panorama rock moderno.

In questo disco probabilmente confermano i loro limiti, ma mettono anche meglio a fuoco i loro pregi, attraverso una tempesta di chitarre, un buon feeling e anche, per una volta, la voglia di divertirsi in modo meno cerebrale e più diretto.

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