martedì 29 aprile 2008

Paura

Di recente mi sento come in uno di quei film che prendono spunto dalle vicende politiche reali per raccontare un futuro alternativo ( l'ultimo che ho visto è V per vendetta) in cui il mondo è comandato da una dittatura autoritaria e liberticida, che nega le differenze sessuali, politiche, di razza e di religione, e che agisce sulle paure più ancestrali delle persone per mantenere il controllo dell'ordine pubblico.

In questi film, generalmente, c'è l'eroe che si ribella a questo stato di cose, e cerca di persuadere altri (cominciando sempre dalla strafica di turno) a farlo. Nei suoi flashback l'eroe racconta come si è arrivati alla dittatura, attraverso un'abnorme esposizione mediatica degli episodi di violenza, e quindi creando un bisogno indotto di più sicurezza, elemento usato sempre più per spingere dentro casa la gente, dove si nutre esclusivamente delle notizie preparate dalla televisione di stato, che dipingono un mondo che in realtà non esiste, zone della città contaminate nelle quali è vietato recarsi, una falsa sicurezza individuale che in realtà è sottrazione di libertà individuale e azzerameno delle diversità.


Ieri sera, tornando da Malpensa ad un ora poco decente, ascoltavo il microfono aperto di Radio Popolare, e nel sentire ascoltatori che si definivano di sinistra, ma che confessavano di aver votato Alemanno perchè "la sinistra ha sottovalutato il problema sicurezza" o perchè "Roma co' tutti questi zingari e sti rumeni è diventata invivibile", mi sono chiesto se per caso davvero non ce stiamo a capì più un cazzo noi, e loro, i destrorsi, invece parlano una lingua più gradita alle persone.


Tra l'altro, piccolo inciso, ho notato che gli elettori di Forza Italia, esattamente come succedeva per la DC nel quarantennio, prima si nascondevano, realizzando cioè quel fenomeno per cui Berlusconi stravinceva le elezioni, ma se chiedevi in giro non l'aveva votato nessuno. Adesso invece sono diventati spavaldi, quasi strafottenti, e sta a vedere che sei tu che ti devi vergognare se hai votato l'Arcobaleno o il Piddì.


Tornando al tema del post, ieri sera arrivato a casa dopo un ora di viaggio accompagnato dai commenti degli (ex)elettori della sinistra, ho acceso la TV, e le prime immagini che ho visto sono state quelle di Alemanno su di un balcone che arringava la folla, bandiere con croci celtiche, saluti romani come se piovesse.

Lì ne ho avuto la certezza, siamo al prologo di un film agghiacciante, solo che non possiamo ancora cambiare canale o uscire dalla sala.


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