La metto giù più piatta. Quell’accrocchio di politici che, non senza un certo senso dell’umorismo hanno scelto di chiamarsi Unione, non possono governare, ne ora ne mai. Centrano veramente un cazzo uno con l’altro, è solo una merà addizione che deve portare ad un risultato superiore a quello degli avversari. Davvero non vedo come si possa conciliare Padoa Schioppa e Mastella con Giordano e Capezzone senza prima o poi (molto prima, purtroppo) pagarne dazio.
Sono elettore di sinistra da sempre; P.C.I. prima, le varie coalizioni di centro sinistra poi, dando la preferenza a Rifondazione (finchè non ha di fatto abbattuto Prodi la prima volta)poi ai Comunisti Italiani e l’ultima volta, boh, manco mi ricordo più.
Ecco, tutta sta gente mi maciullato le palle. E’ tutto un rincorrere le prime pagine, un smentire l’esecutivo, un alzare l’asticella sempre più su per vedere se gli alleati ce la fanno a saltare e a cadere in piedi. Io davvero della disciplina del P.C.I. in questi partiti che dovrebbero esserne gli eredi non vedo niente. Ognuno fa un po’ quella minchia che gli pare.
Ultimamente ho cominciato ad apprezzare sempre di più l’onorevole Tonino DiPietro. E mi sono detto, perché no?
Dopotutto è uno dei pochi che affronta gli argomenti senza ideologie, ma valutandoli di volta in volta. E’ l’unico ad aver tenuto, in politica, un comportamento eticamente e moralmente adeguato: per esempio si è dimesso dal ministero delle infrastrutture (1° governo Prodi) per poter meglio affrontare una delle tante cause che gli erano state strumentalmente mosse (tutte vinte, tra l’altro), in un contesto in cui gli inquisiti aspettano il pronunciamento di terzo grado, e in molti casi nemmeno dopo quello mollano il cadreghino.
Ha assunto, sempre nel corso della precedente legislatura Prodi, come assistente una ragazza che aveva vinto un concorso pubblico, in barba a clientele, portaborse e amici degli amici che tirano la giacchetta.Per dire, il suo sostituto ha ripreso le buone, vecchie abitudini clientelari.
Di recente si è detto convinto della necessità di introdurre lo sbarramento al 5% per le prossime elezioni, affermando che qualora anche la sua Italia dei Valori ne facesse le spese, accetterebbe il giudizio degli Italiani.
Ultimo e non ultimo, di recente è il più bersagliato dai cani del padrone (Fede, Panorama, Libero, Il Giornale), che bastonano più lui che Prodi e Veltroni. Un motivo ci sarà.
Non so, io ho l’impressione che sia uno tollerato a fatica dai politici di professione, uno che “mmmmmhh, quello lì non ha mica capito come funziona…” Uno che certo, non ha un vero partito (vi viene in mente un solo esponente dell’Italia dei Valori che non sia lui?) ma che è passato indenne dall’adulazione della destra all’arruolamento della sinistra attraverso una costante gogna mediatica e un costante sospetto per la sua attività precedente.
E allora, come si diceva, e si scriveva sui muri, molto italianamente quindici anni fa: FORZA DI PIETRO!
Oppure no?
visto da Costanzo l'altra sera, mi è piaciuto.
RispondiEliminacioè.. l'ho trovato piuttosto pratico. apprezzo, specie quando si dice che invece di fare indulti c'è da costruire carceri nuove.
ovviamente sulla giustizia è affascinante ascoltarlo.
la sola criminosa e grottesca strategia anti giustizia che in questo paese fa como a tutti, esista è un po' una prova che uno come lui ci vuole.
non è abbastanza figlio di puttana per fare il leader purtroppo.
secondo me.
comunque meglio lui, un magistrato, di tutti quegli altri che mi dici quando mai han lavorato in prima linea?
Mau
mi sto convincendo
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