mercoledì 8 agosto 2007

Torna Daniele


Mi rendo conto che spesso usiamo l’America come un elastico. La tiriamo di qua se ci fa comodo citare un esempio di rettitudine sul conflitto di interessi. Di là se si parla di sanità pubblica o welfare. Ancora di qua per la celerità del sistema giudiziario.Di là per la pena di morte, la politica estera, eccetera eccetera.

Metto le mani avanti perché sicuramente mi sono trovato e mi troverò a criticare gli states e giacchè sono permaloso non mi piace che mi venga fatta notare la contraddizione.

In USA vanno da anni i cosiddetti tonight show, se smanettate sul satellite o se avete fatto un viaggio da quelle parti, sapete di cosa parlo. Sono spettacoli da seconda serata dove si alterna musica (c’è la band di casa in presenza fissa), interviste a personaggi della tv, dello sport, della politica,dello spettacolo, tormentoni (classifiche strampalate, prove di abilità assurde, coinvolgimento del pubblico in studio) e dove il conduttore in genere apre con un monologo comico sui fatti del giorno (o della settimana).

Uno degli show più longevi, e quello che probabilmente vanta più imitazioni, è il Letterman show (trasmesso sottotitolato su Raisat) che va in onda credo da una ventina d’anni. David Letterman è un tipo sui cinquanta, aria sorniona e simpatica, dalla battuta pronta e caustica (spesso mette in serio imbarazzo gli ospiti) e da un’attitudine cronica alla flemma.

In questo show vengono tirate delle sassate contro l’establishment americano, Bush in testa, che neanche GigiRiva caricato a peperoncino. Queste cose succedono quotidianamente, 365 giorni all’anno senza che nessuno si scandalizzi, tiri in ballo il ministro delle telecomunicazioni o minacci epurazioni dalla Bulgaria. E i riferimenti sono davvero pesanti, vengono fatte seppur in chiave comica, pesanti insinuazioni sui rapporti del presidente con la famiglia di Bin Laden, sulle "capacità" che l'hanno portato a diventare l'uomo più potente del mondo, sulle sue battute da microcefalo, sulle sue espressioni idiote, su tutte le volte che, durante un discorso, perde il filo e si avvita facendo roteare gli occhi alla disperata ricerca di un aiuto. Non sono cose divertenti da vedere per uno come lui, credetemi.
Se moltiplichiamo poi questa trasmissione per un numero imprecisato di show simili (Jay Leno non è da meno, ve lo assicuro) avremo un quadro su quella che, a malincuore, si può definire una libertà di espressione impensabile da noartri.

L’unico che ha provato a fare una cosa del genere in Italia (l’unico in grado di farlo per la verità), sfidando plastici di Cogne e salotti al Parioli è stato Luttazzi. E, beh, sappiamo tutti come è finita.




3 commenti:

  1. e con la guzzanti....
    sai cosa credo, in fondo? che in realtà a differenza degli states a cui (almeno apparentemente) sta a cuore la nazione, qua in fondo in fondo non importa un fico secco a nessuno dei reati mafiosi di Andreotti o dell'attitude alla corruzione di Berlusconi e dei suoi compari. A nessuno importa davvero di tutto questo. Tutti rubano e basta. Tangentopoli ha fatto a pezzi l'idea stessa di stato.

    Mucche pazze che coprono l'uranio impoverito e i morti relativi, Cogne che chissà cosa copre, la storia di Corona ad esempio è il classico esempio di rimbambimento mediatico.

    Mi viene in mente American Tabloid, Hush Hush quanto è improtante? Tu rubi come Fioroni, fai il cazzone come Ricucci e poi ti mettono lì e ti rifanno la verginità bell'e nuova. Bravi clap clap clap.

    quello del menefreghismo da pizza e mandolino solo uno dei tanti modi che posso usare per spiegarmi questa contraddizione, sai quanti ne troviamo... hufff!

    Ma da quanti anni Fossati canta "lui se guarda il cielo il cielo è un comitato centrale e gli fà segno di andare", la canta facendo il gesto di sciò sciò...

    Ecco, a Milano tutti applaudono, stesso concerto stessa mossa alla Versiliana.
    Silenzio.

    ieri risentivo l'immortale Arbeit macht frei. quell'utopia è stramorta, è vero. ma quanto avevano ragione.....

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  2. l'indifferenza è il problema.
    la sindrome del NIMBY (not in my
    back yard), fate quello che volete
    ma non fatelo a me.

    il berlusca?
    è simpatico, una volta tanto un
    politico non meridionale, si è fatto
    da solo, è un vincente in ogni campo,
    cosa ci state a spaccare le palle
    su "dove ha preso i soldi"?

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  3. Letterman è un genio. quando avevo RaiSat non me ne perdevo una.

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