lunedì 26 agosto 2024

Becky (2020) / The wrath of Becky (2023)


Becky è una tredicenne arrabbiata col mondo a causa della prematura morte, per malattia, della madre. E' incazzata nera anche col padre, che vuole rifarsi una vita con una nuova compagna, decisione che, dal suo punto di vista di adolescente, percepisce come un tradimento. Ragion per cui il week end fuori porta, in una baita di famiglia, che il genitore aveva programmato per farla familiarizzare con la sua nuova fidanzata non inizia esattamente nel migliore dei modi. Continuerà peggio, quando "l'idillio" della famigliola sarà messo a dura prova da un gruppo di cattivissimi nazisti fuggiti dal carcere.

Nel sequel, dopo i fatti del primo film, la sfiga continua a perseguitare Becky (ma sarà davvero sfortuna?), mettendo sulla sua strada un gruppo militare anti governativo che ha progetti eversivi.

Sarebbe bastata una frase per sintetizzare questi due film ignorantissimi: if you want blood you've got it! Infatti, la trama delle due pellicole, esile come carta velina e altrettanto inverosimile, serve unicamente all'ipotetico spettatore medio (cioè, spero, non simpatizzante di terroristi americani o nazisti) ad urlare di piacere e lanciare in aria i suoi pop-corn mentre assiste alla mattanza perpetrata da una ragazzina di tredici anni contro montagne umane tatuate di svastiche. Insomma, una specie di Mamma ho perso l'aereo però con trappole tipo quelle, sadicissime, di Itchy & Scratchy (Grattachecca e Fichetto) dei Simpsons. Nel primo capitolo da segnalare l'interpretazione, apprezzabile in un ruolo da badass villain, del comico Kevin James.

Il sequel, se vogliamo è ancora più stimolante, visto che gli sceneggiatori mettono contro Becky una banda armata americana terroristica, i Noble Men, che vuole attentare alla vita della senatrice democratica Hernandez. Tradotto, i Proud Boys o una delle tante milizie a cui si rivolge Trump (lo fece anche in occasione dell'attacco a Capitol Hill), e la senatrice Ocacio Cortez, loro obiettivo primario tra i democratici. Anche qui tutto è eccessivo e oltre ogni verosimiglianza, ma anche qui ci si diverte come bambini davanti a tanto splatter (che mi è parso tutto artigianale, e non in CG) e a una manciata di sequenze di irresistibile black comedy.

Insomma, i due capitoli di Becky - non ho citato la protagonista, Lulu Wilson, con la giusta faccia che oscilla tra ragazza della porta accanto e stronza insopportabile - , sono un'intrattenimento ad alto tasso di ignoranza, ma cattivo e fumettoso, con il quale passare, complessivamente, meno di tre ore di divertimento rigorosamente gore.


Visto su Rai Movie (Becky)
Prime Video (The wrath of Becky)




lunedì 19 agosto 2024

Recensioni capate: Peter D'Angelo e Fabio Valle, Il figlio peggiore



L'Italia non è stato l'unico Paese che, tra i sessanta e i settanta, decise, tra le altre forme repressive, di soffocare dissenso e proteste giovanili inondando le strade dei quartieri più popolari - epicentri delle proteste - di droghe pesanti, soprattutto eroina. Falcidiando intere generazioni. Centinaia di migliaia di giovani. In molti sostengono che lo fecero anche gli USA (forse memori dell'analoga strategia usata, con l'alcol, nei confronti dei nativi americani) soprattutto per sterilizzare i movimenti dei neri nel periodo di Malcom X e delle Black Panthers. Però quest'operazione infame del nostro Stato parallelo, diversamente da altre (Gladio, le stragi in collaborazione con organizzazioni eversive neo fasciste, la P2) ha avuto meno rilevanza nella ricostruzione a posteriori di quegli anni pregni di ideali ma terribili. 
E' per questa ragione che mi sono fiondato con grandi aspettative sul romanzo di Peter D'angelo (giornalista d'inchiesta tra carta stampata e televisione) e Fabio Valle (scrittore e documentarista) che ricostruiscono, dentro una vicenda di finzione ambientata a Roma negli anni dal 1970 al 1975, proprio quella strategia, nota agli atti ufficiali come "operazione Blue moon". 
Purtroppo, a lettura completata, lo spunto del romanzo resta l'unico elemento che ho apprezzato del libro. 
C'è, a mio avviso, un problema nella caratterizzazione - un pò scolastica - dei personaggi, così come dell'intreccio, privo di guizzi (con alcuni passaggi davvero improponibili, come "l'interrogatorio" durante il rapporto sessuale) e con una conclusione che mi è parsa frettolosa. 
E' un libro che si legge tranquillamente, non fraintendermi, il suo problema principale è che dopo De Lillo, Ellroy, ma anche i nostrani Genna e Di Cataldo, ci si aspetta qualcosa in più da romanzi di questa natura. Sarà per il prossimo, visto il finale aperto che va a sfrucugliare proprio l'opera di uno degli autori citati? Lo auguro sinceramente ai due autori.

lunedì 12 agosto 2024

Recensioni capate: Letto nr 6 (2019)



Sono ancora troppo residuali i tentativi di rimettere il cinema italiano di genere - in questo caso il gotico/horror - sulla mappa che conta per lasciarsi andare ad esultanze scomposte. Tuttavia c'è la voglia di provarci da parte di un manipolo di artisti e produttori e, anche se i risultati mangiano ancora la polvere rispetto ai corrispettivi francesi e spagnoli (per tacere degli asiatici), questo blog ha sempre premiato gli sforzi che andavano nella direzione di riappropriarsi del talento e dell'artigianato di tutto quel periodo glorioso (anni sessanta - primi ottanta), quando la nostra cinematografia di genere sfornava eccellenze e ciofeche, ma sempre a ritmi industriali. Per questo cito Letto nr 6, opera prima di Milena Cocozza (factory Manetti Bros), ma anche perchè, pur non essendo un film -come si dice in questi casi- privo di difetti e forse di matrice eccessivamente televisiva o dtv (direct to video), vive di alcuni momenti (sequenze) di buona fattura, vedi l'apertura sui titoli di testa, la location, le atmosfere, un paio di jumpscare, il lavoro agli effetti speciali del decano Stivaletti. Ci si accontenta, certo. Ma la fase storica è questa.

Raiplay

lunedì 5 agosto 2024

Playlist sciuè sciuè summer '24

01. Rodrigo Amarante, Nada em vao (2013)
02. Little Angels, Kickin' up dust (1990)
03. Trombone Shorty, Do to me (2011)
04. Jamey Johnson, I forgive it all (2024)
05. Billie Eilish, Lunch (2024)
06. The Jesus and Mary Chain, Jamcod (2024)
07. The Murder Capital, Ethel (2023)
08. Sonic Universe, Higher (2024)
09. Micah P. Hinson, Beneath the rose (2014)
10. Tami Neilson, Walk (back in your arms) (2014)
11. The Decemberist, Oh no (2024)
12. Ghost, The future is a foreign land (2024)
13. The Go-Betweens, Right here (1987)
14. Green Day, Goodnight Adeline (2024)
15. Rolling Stones, Hang fire (1981)
16. Steve Conte, Motor City love machine (2024)
17. Johnny Blue Skies, If the sun never rises again (2024)
18. The Levellers, What a beautiful day (2007)
20. The Sonics, Strychnine (1965)
20. Alcest, L'envol (2024)